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Questo Natale Santa Lucia ci ha portato in dono uno dei più famosi giochi in scatola: il Monopoly.

Siccome all’epoca dell’ultima mia partita a Monopoly c’erano ancora i gettoni telefonici, ho pensato di recuperare qualche consiglio pratico, prima di affrontare le battaglie con amici e parenti.

In giro ci sono un sacco di strategie interessanti e in effetti sono state utili per vincere a Monopoly, anche se, giocando oggi contro nanetti di 10 anni, mi sentirei un po’ Giacomo in Tre uomini ed una gamba.

Tra tutti, 3 insegnamenti sono particolarmente interessanti sia per vincere a Monopoly che durante le nostre scelte quotidiane.

1) Valuta i tuoi asset

Le proprietà del Monopoly (indicate con nomi di vie) sono dei veri e propri asset distintivi, dato che possono appartenere ad un unico giocatore. Se vuoi vincere, devi dedicare molta attenzione e scegliere gli asset che ti offrono maggiori probabilità di successo.

Sembra strano, ma le probabilità di capitare sulle diverse proprietà sono diverse. Ci sono proprietà con più alta probabilità (arancioni e rosse) e altre più basse (marroni). Esiste una vera heatmap delle proprietà e questa è una vera e propria bibbia per i professionisti.

data-driven

Credits: http://blog.jimjh.com/monopoly-heat-map.html

Avere questa informazione sicuramente ci mette in una posizione di vantaggio rispetto ad un nostro avversario e può essere determinante per il successo finale.

Nella nostra quotidianità, il tempo dedicato a…

  • Raccogliere ed analizzare i dati per conoscere il territorio
  • Valutare i propri asset distintivi
  • Mettere tutto in relazione con quanto ci viene richiesto dai nostri clienti o dal mercato,

… è un investimento da fare sempre e che ci verrà sicuramente ripagato nel lungo periodo.

Scegliere gli asset “viola” o “verdi” solo perché sono i più attraenti (chi di noi non sogna di possedere un hotel a Parco della Vittoria) potrebbe non essere la scelta giusta. Se vuoi avere più probabilità di vincere, i dati ti dicono di scegliere i meno appariscenti “Arancioni” e “Rossi”.

2) Le possibili mosse

Tirando 2 dadi, il risultato più probabile è il numero 7. Ci sono 6 combinazioni, tra le 36 possibili, che sommate danno come risultato 7 (1+6, 2+5, … ), mentre solo 1 su 36 vi farà uscire il 2 o il 12. In generale, in quasi la metà dei lanci (16 su 36) risulterà 6, 7 o 8.

Durante il gioco, ad ogni lancio posso immaginare dove probabilmente finirà la mia pedina o quella di un avversario e questo mi permette di capire qual è il rischio o la probabilità di successo al prossimo lancio.

Una buona prassi prima di prendere una decisione è definire l’intervallo delle opzioni disponibili e ipotizzare (se non riesco a calcolarle) quelle più probabili. Un approccio data-driven ci permette di fare delle stime, di prevedere i risultati più attendibili e di avere un orizzonte più delineato.

Quante volte ci troviamo impegnati in riunioni dove si discute di casistiche così specifiche da essere però altamente improbabili. Prima di entrare in questi gironi infernali, dedicate del tempo a:

  • Elencare e condividere le opzioni possibili
  • Ordinare le opzioni più plausibili (o almeno dare un’indicazione di massima)
  • Concentrarvi in prima battuta sulle casistiche più frequenti
  • Ricordarsi di non tralasciare gli effetti delle casistiche meno frequenti o dei black swan

3) L’obiettivo del gioco

C’è un ultimo elemento fondamentale da considerare nel Monopoly: qual è l’obiettivo del gioco?
Molti giocatori pensano sia accumulare denaro… FAIL!

L’obiettivo è quello di mandare in bancarotta gli avversari.

Le strategie da mettere in campo per mandare in bancarotta gli avversari sono molto diverse da quelle finalizzate ad accumulare denaro: per esempio con le Stazioni e le Utility accumuli denaro, ma non manderai in bancarotta nessuno.

Prima di affrontare una sfida, qualsiasi essa sia, dobbiamo essere preparati e un approccio data-driven ci aiuta ad esserlo, perché ci mostra la realtà per quello che è e ci impone di avere metodo e rigore, perché:

“I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere (Sun Tzu)”

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