Anno nuovo, nuovi progetti digitali: ma che esperienze abbiamo intenzione di offrire ai nostri clienti?
Automazione, intelligenza artificiale, Design Thinking, User Research, analytics e privacy sono tutti elementi che guideranno la progettazione UX nel 2024 e che possono aiutarci a disegnare esperienze di valore sia per l’utente che per il business. Scopriamo insieme in che modo!
Integrazione consapevole tra design e automazione
Da un lato i processi dell’interfaccia utente tendono a diventare sempre più automatizzati, mentre dall’altro le competenze come UX Research e UX Strategy sono più cruciali che mai per differenziarsi e creare un’esperienza utente distintiva; lo stesso vale per i progetti concettuali e il pensiero visionario.
La sfida sarà quindi individuare i giusti casi d’uso per le nuove tecnologie, mentre continueremo a vedere il design espandersi oltre gli schermi piatti con la divulgazione della realtà aumentata e degli agenti IA multimodali.
Gli strumenti alimentati da AI forniranno una quantità crescente di informazioni sul comportamento degli utenti che orienteranno le decisioni di design. Dai contenuti personalizzati alle interfacce predittive, l’integrazione dell’AI consentirà ai designer di creare progetti più centrati sull’utente e basati sui dati.
Inoltre, l’AI migliorerà anche la qualità del design: molt* designer, infatti, stanno utilizzando la propria creatività per guidare i tool di AI e portare il design grafico a un livello superiore.
Questa è ciò che possiamo definire “integrazione consapevole” con le tecnologie di IA.
Oltre la standardizzazione dei software con il Design Thinking e la User Research
Certo, i paradigmi dell’interfaccia utente di base stanno diventando un “problema risolto” e l’AI sta aiutando a semplificare tanti processi onerosi, ma questo non toglie che esistano anche problemi più profondi da affrontare:
Per indirizzare le aziende e i clienti nella giusta direzione risolutiva, la componente di design e in particolare di Design Thinking, UX Strategy e la User Research (tramite strumenti quali interviste, questionari, test utenti) è determinante per arrivare a comprendere sempre di più i bisogni degli utenti, valutare se le nostre idee di design per capire se quello che andremo a sviluppare è di valore per i nostri utenti finali o risponde solo a esigenze urgenti “di pancia”.
Utenti al centro, senza dimenticare i bisogni del business
Per poter difendere gli utenti in un mercato così orientato ai risultati, i designer devono sentirsi a proprio agio nel porsi nuovi tipi di domande: stiamo davvero cercando di “aumentare la soddisfazione del cliente” o stiamo semplicemente cercando di mantenere bassi i costi del servizio clienti? Abbiamo a cuore gli interessi dei nostri utenti o stiamo capitalizzando l’empatia semplicemente come fattore di business me fattore di business?
Comprendere come funziona il business può aiutarci ad avere più successo nel portare avanti il nostro lavoro e aiutare gli utenti a ottenere ciò di cui hanno bisogno.
Per fare questo, i numeri, il linguaggio e i progetti possono aiutarci a delineare un quadro organico dell’azienda e creare storie ed esperienze in grado di favorire il business.
Creare una Customer Experience personalizzata partendo dai dati
Secondo una stima di Forrester, attualmente le aziende sfruttano solo un terzo dei dati non strutturati a disposizione: per riuscire a progettare un’esperienza utente veramente personalizzata sui reali bisogni dei clienti, senza tirare a indovinare o presumere di conoscere di conoscere già le risposte, dobbiamo partire dai dati.
Gli strumenti di Digital Experience Analytics possono fornirci informazioni preziosissime per approfondire sia la relazione col cliente che la comprensione dei suoi bisogni e delle sue frustrazioni.
Una volta che avrai i dati a portata di mano, potremo utilizzare un processo decisionale basato sui dati invece che sull’istinto, con una maggiore garanzia di successo!
Privacy: la fiducia degli utenti non è scontata
Concludiamo con la privacy, dicendo innanzi tutto che non è più (e in fondo non è mai stata) solo una questione di pulsanti “Accetto” e “Rifiuto”: si tratta di creare un rapporto di fiducia con gli utenti finali, in cui c’è uno scambio equo tra ciò che può darci il cliente e ciò che possiamo chiedergli.
Pertanto, non possiamo più permetterci di progettare “aggirando” le problematiche e le leggi relative alla privacy.
Questo include:
- politiche chiare sull’utilizzo dei dati;
- impostazioni sulla privacy facili da navigare;
- progetti che incoraggiano pratiche di consenso informato;
- metodi di raccolta dati meno invasivi;
- uso di dati resi anonimi per rispettare la privacy dell’utente pur fornendo esperienze personalizzate.
I progettisti sono chiamati a sposare i principi della privacy by design, garantendo che la protezione dei dati degli utenti sia parte integrante fin dall’inizio del processo di progettazione.