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La componibilità è uno dei trend più caldi negli ultimi anni, sia nel panorama IT che in quello aziendale in genere: adottare un approccio cosiddetto “composable” significa trasformare prima di tutto la forma mentis dell’organizzazione, passando necessariamente per l’architettura IT. Perché farlo? Per tenere il passo di un business sempre più mutevole e meno prevedibile.

La componibilità secondo Gartner

Quando parliamo di “componibilità” in relazione al business, sono gli esperti di Gartner, società di riferimento a livello globale nel settore tecnologico, a dare una definizione cardine del concetto. Nel 2020 Daryl Plummer, vicepresidente delegato e responsabile della ricerca in Gartner, è protagonista di un pubblico intervento in cui spiega che “il business componibile è una naturale accelerazione del business digitale che viviamo ogni giorno. Ci consente di offrire la resilienza e l’agilità che questi tempi richiedono, […] progettando l’azienda per l’adattabilità e la resilienza in tempo reale di fronte all’incertezza.

In altre parole, un’organizzazione componibile è capace di adattarsi al ritmo mutevole del mercato, combinando dinamicamente diverse funzioni di business sviluppate in modo indipendente.

Questo concetto non può essere implementato senza l’ausilio di architetture IT anch’esse componibili, composte da diversi software indipendenti e riutilizzabili, definiti Packaged Business Capabilities o PBC, che rappresentano specifiche funzionalità di business.

Un recente studio di Valtech and Copperberg ha riscontato che le architetture componibili (43%) hanno superato le soluzioni monolitiche basate su piattaforme (41%) come strategia IT preferita da parte delle aziende.

Cerchiamo di capire quali cambi di paradigma sono necessari per passare da un approccio tradizionale al cosiddetto “composable thinking” o “pensiero componibile”.

I princìpi di un business componibile e il “composable thinking”

I princìpi alla base dell’approccio componibile, teorizzati da Gartner, sono:

1

maggiore velocità, attraverso la scoperta

2

maggiore agilità, attraverso la modularità

3

migliore leadership, attraverso la coordinazione

4

resilienza attraverso l’autonomia

Questi pilastri non sono certo una novità per i responsabili IT, ma possono offrire importanti spunti per le controparti aziendali e le altre figure decisionali. Una volta assimilati i concetti di modularità, autonomia, coordinazione e scoperta all’interno di un’organizzazione, questi vanno combinati con il “composable thinking”, vale a dire la capacità di applicare suddetti concetti in modo concreto ai processi aziendali, soddisfacendo le mutevoli esigenze dei clienti in modo effettivamente più flessibile e reattivo.

Per fare alcuni esempi di cosa significa passare da una mentalità tradizionale a una componibile e di quanto questo passaggio sia strettamente legato ai concetti di cambiamento, flessibilità e apertura:

  • Non toccare ciò che non è rotto ➡️ Tutto è modificabile.
  • Cambiare per rimanere al passo ➡️ Cambiare per crescere.
  • Stabilità come abitudine ➡️ Stabilità o flessibilità in base alle esigenze.
  • Il cambiamento è un rischio al buio ➡️ Il cambiamento è uno strumento.

Fonte: Gartner

I vantaggi di un’architettura componibile

Sviluppare ogni singolo componente in modo indipendente, utilizzando le tecnologie rispettivamente più adatte ed evitando di intaccare l’intero processo a ogni intervento, porta notevoli benefici.

Quali sono, quindi, i principali motivi per cui dotarsi di un approccio, una mentalità e un’architettura IT componibili può portare a grandi vantaggi competitivi, oltre che operativi?

Flessibilità e risoluzione dei problemi

I componenti modulari possono essere modificati e sostituiti individualmente, riducendo il carico cognitivo e semplificando significativamente la manutenzione e gli aggiornamenti dei sistemi, senza dover intervenire sull’intero sistema.

Velocità di sviluppo

La possibilità di sfruttare e riutilizzare le PBC singolarmente, per soddisfare esigenze varie e in continua evoluzione, rende il processo di ricerca e sviluppo più snello e veloce.

Integrabilità

Nuove API e nuovi strumenti possono essere integrati ai processi senza particolari preoccupazioni riguardo alla fattibilità tecnica o agli effetti dell’integrazione sull’intero processo.

Scalabilità

La facilità con cui le informazioni vengono scambiate e condivise in un sistema componibile apre nuove porte alla possibilità di sfruttare nuovi sviluppi per più usi e applicazioni possibili.

Agilità

Aggiornare un ecosistema tecnologico componibile non richiede massicci lavori di sviluppo. Lavorare in maniera modulare consente ai team IT di dedicarsi ad attività di maggior valore, come la ricerca delle migliori soluzioni tech per il business.

Autonomia

Nell’attuale panorama tecnologico non conviene dipendere da fornitori o tecnologie monolitiche: l’approccio componibile permette di scegliere la singola soluzione più adatta alla situazione specifica, senza doversi legare a essa. Inoltre, il disaccoppiamento con il front-end consente un’operatività continua e senza ostacoli.

 

L’architettura IT componibile è un’alleata fondamentale per potenziare la capacità aziendale di rispondere efficacemente alle sfide del mercato attuale.
Le applicazioni componibili derivano dalla composizione di diversi componenti software indipendenti e riutilizzabili (Packaged Business Capabilities o PBC), i quali rappresentano specifiche funzionalità di business: approfondiremo questo aspetto più tecnico nelle prossime puntate di Intesys Journal.

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Ilario Gavioli
IT expert e General Manager Intesys

Dal 1995, Ilario predispone la strategia e identifica le tecnologie su cui focalizzare le attività in funzione dei piani di business delle aziende.

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