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Negli ultimi anni le imprese italiane hanno attraversato un periodo di rallentamento a causa della pandemia e del lockdown generalizzato: una crisi che ha reso ancora più fragile un Paese già debole dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
In questo contesto la trasformazione digitale gioca un ruolo fondamentale nella concretizzazione di una ripresa economica sia a livello nazionale che europeo. A tal fine, i fondi stanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) costituiscono una preziosa opportunità per le aziende e per la Pubblica Amministrazione di ristrutturarsi tecnologicamente ed evolvere in ottica sostenibile.

Risollevare la produttività in calo

In Italia abbiamo una duplice problematica da affrontare: da una parte la difficoltà di tenere il passo con i Paesi europei più avanzati, dall’altra il calo della produttività del 6,2% avvenuto tra il 2001 e il 2019. Tra le varie cause di questo fenomeno c’è l’incapacità di cogliere le opportunità legate alla rivoluzione digitale. Persiste, infatti, una scarsa familiarità con le tecnologie e un gap di alfabetizzazione digitale, prevalentemente nelle PMI e nella PA. L’evidenza di queste problematiche è cresciuta nell’ultimo periodo a causa della forte accelerazione di digitalizzazione dei processi dovuta alle dinamiche della pandemia, come ad esempio, il ricorso allo smart working.
Con il PNRR il governo ha deciso di agire concretamente per avviare una ristrutturazione tecnologica delle imprese italiane. Ma capiamo meglio di cosa si tratta e quali sono le opportunità che si aprono per le aziende italiane.

Cos’è il PNRR?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un documento che ogni Stato membro dell’Unione Europea deve predisporre per accedere ai fondi del Next Generation EU, un pacchetto di investimenti per promuovere la ripresa economica, l’innovazione e lo sviluppo delle aziende in diversi settori.

L’esigenza di questo provvedimento nasce dalla crisi pandemica e la conseguente crisi economica, al fine di risollevare l’economia interna e favorire la crescita e gli investimenti. La quantità delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per i diversi stati membri ammonta a 750 miliardi di euro, utili ad avviare lo sviluppo da qui al 2027: le risorse assegnate all’Italia sono di 191,5 miliardi di euro, ai quali si aggiunge un Fondo complementare approvato dal Governo di 30,6 miliardi.

L’iniziativa è articolata in 6 missioni o aree di intervento:

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica;
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  4. Istruzione e ricerca;
  5. Coesione e inclusione;
  6. Salute.

Fonte: PNRR

Ognuna di queste missioni si rivolge agli attori del settore corrispondente – per esempio a PMI e startup del settore culturale –, ma anche alla Pubblica Amministrazione.

Inoltre, il piano suddivide ulteriormente ciascuna missione in sottocategorie chiamate componenti per definire al meglio le aree di intervento.
Queste sono utilizzate per indicare i settori interessati dalle riforme ed investimenti: ad esempio, nella Missione 1, le componenti sono “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nelle PA”, “Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo” e “Turismo e cultura 4.0”.

Investire nella digitalizzazione di imprese e PA

La Digital Transformation delle aziende italiane sta diventando una priorità per il rilancio della competitività e della produttività del Sistema Paese, tanto che nel PNRR è posta come prima missione.

La priorità di ammodernamento tecnologico in Italia è sicuramente una problematica più urgente a causa di un rallentamento nell’adozione digitale accumulato nel tempo. Infatti, il nostro Paese occupa solo la 25esima posizione tra i 28 Paesi UE per grado di digitalizzazione. Questo ritardo è dovuto a diversi aspetti, per esempio la scarsa diffusione di competenze digitali e la scarsa adozione di tecnologie avanzate come gli ambienti cloud.

Data l’importanza del progetto, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stata stanziata una grossa parte per l’innovazione e il miglioramento digitale delle imprese italiane, pari al 60% delle risorse totali previste.

Fonte: PNRR

Lo sforzo di digitalizzazione è una necessità trasversale perché riguarda e coinvolge, in diversi modi, anche le altre missioni del piano, quali:

Il continuo aggiornamento tecnologico nei processi produttivi.

Le infrastrutture nel loro complesso, da quelle energetiche a quelle dei trasporti, dove i sistemi adottati rappresentano un asset di qualità e sicurezza (missione 2 e 3).

L’istruzione nei programmi didattici, nelle competenze dei docenti e studenti, nelle funzioni amministrative, della qualità degli edifici (missione 4).

La sanità nelle infrastrutture ospedaliere, nei dispositivi medici, nelle competenze e aggiornamento del personale per assicurare un livello di assistenza sanitaria a tutti i cittadini (missioni 5 e 6).

In generale, l’obiettivo è favorire l’innovazione in chiave digitale delle infrastrutture del Paese, nella PA e nel sistema produttivo, incentivando il made in Italy e lo sviluppo delle piccole, medie e grandi imprese sui mercati nazionali e internazionali.

Le opportunità della Digital Transformation per le imprese

Il PNRR costituisce quindi un’opportunità che le imprese italiane non possono farsi scappare per investire sull’innovazione digitale e migliorare la propria competitività in un mercato sempre più esigente, che richiede piattaforme efficienti, veloci e sicure.

Nello specifico, le attività di implementazione digitale si articolano in 5 ambiti di intervento:

  1. Facilitare la transizione verso l’Industria 4.0: si tratta del credito di imposta per l’acquisto dei cosiddetti “Beni 4.0”, beni materiali e immateriali direttamente connessi alla trasformazione digitale dei processi produttivi e il credito d’imposta per la Formazione 4.0, diretta alla digitalizzazione e allo sviluppo delle relative competenze;
  2. Incentivi per l’adozione di tecnologie innovative digitali da parte delle aziende: questa misura sostiene gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia tecnologica. Le agevolazioni coprono molti tipi di intervento che permettono di ottimizzare i processi e renderli più sicuri: si va dall’acquisto di hardware e software – come CRM ed ERP – al marketing digitale, Artificial Intelligence, IoT, e-commerce e connettività, oltre a includere la formazione e lo sviluppo delle competenze digitali;
  3. Transizione verso un sistema di connessione 5G e fibra per pubblici e privati;
  4. Sostegno dell’economia spaziale;
  5. Politiche industriali di filiera e internalizzazione per incentivare le PMI a competere sui mercati internazionali.

In conclusione, è importante che tutti gli attori, dalle imprese alle PA, prendano consapevolezza dell’assoluta necessità di evolvere e prendere decisioni di investimento intelligente che beneficeranno l’interno sistema-Paese.

Come si accede ai contributi e agli incentivi del PNRR?

Le aziende possono avere accesso alle opportunità offerte dal PNRR rispondendo a un avviso pubblico o a un bando promosso da soggetti attuatori o da amministrazioni locali e centrali, oppure presentando una singola istanza compatibile con i requisiti richiesti dal piano.

Le domande devono essere presentate in via telematica e occorre:

  • Essere in possesso di un’identità digitale;
  • Risiedere sul territorio nazionale;
  • Essere dotati di PEC;
  • Essere in regola con il versamento dei contributi di lavoro del personale dipendente.
Scopri i bandi PNRR in vigore

La crescita e la sostenibilità economica passano innanzitutto dalla trasformazione interna dell’organizzazione attraverso l’automazione e la digitalizzazione: per questo motivo, gli incentivi promossi dal PNRR rappresentano un’occasione unica per le imprese di muoversi verso uno sviluppo sempre più sostenibile nel tempo.

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Ilario Gavioli
IT expert e General Manager Intesys

Dal 1995, Ilario predispone la strategia e identifica le tecnologie su cui focalizzare le attività in funzione dei piani di business delle aziende.

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