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Usabilità ed esperienza utente: due fattori cardine della Digital Transformation.
Per ottenerli servono alcuni pre-requisiti fondamentali: ad esempio, una struttura di gestione dei documenti e dei contenuti predisposta alle interazioni digitali.

Noi di Intesys Openway abbiamo scelto la piattaforma Alfresco perché permette una corretta gestione di documenti e processi, abilitando le interazioni con i fruitori dei servizi e garantendo solidità e integrità degli archivi.
Su Alfresco, ad esempio, abbiamo sviluppato il nostro prodotto di Protocollo Informatico per la PA, ma anche i nostri progetti di digitalizzazione di processi documentali. Nelle nostre soluzioni abbiamo sempre salvaguardato gli standard di Alfresco per tenere fede ai principi dell’Open Source (interoperabilità, no vendor lock-in, architettura a servizi, ambienti tecnologici standard, apertura…).

Come noi, chi sviluppa in Alfresco conosce bene le caratteristiche che ne fanno uno dei migliori partner per la gestione documentale:

  • facilità di navigazione
  • integrità dell’archivio
  • estrema logicità della strutturazione documentale

Scopri i pro e contro dell'adozione di Alfresco

 

2018: quali novità?

Siamo reduci dal DevCon di Lisbona, che ha offerto una panoramica su ciò che ci attende.

  • Le nuove release di Alfresco Content Services, Alfresco Process Services e Alfresco Governance Services evolveranno i servizi esistenti, aggiungendone di nuovi (focalizzati su Insights & Analytics, form, funzioni comuni…).
  • Il gateway delle API verrà arricchito con un nuovo set di funzioni dedicate alla gestione degli eventi.
  • Un occhio di riguardo è stato riservato sia al mondo del cloud (prototipizzazione e deploy su AWS) sia a quello dell’AI, attraverso progetti Open Source per automatizzare, per quanto possibile, il riempimento di una form o la veicolazione di un processo Activiti.

Alfresco Share: c’è ancora speranza?

Il punto saliente – la dismissione o meno di Alfresco Share – è stato sciolto: questo prodotto, considerato un componente importante per Alfresco e per la sua comunità, non verrà dismesso. Tuttavia – come confermato indirettamente da Richard Esplin e Thomas DeMeo – è difficile prevedere come evolverà.

Quali saranno le conseguenze per i Devops?

In linea di massima possono stare tranquilli, poiché il supporto Share non cesserà nel breve periodo e i prodotti non necessitano di una brusca revisione verso tecnologie diverse da Share.
Tuttavia, cercare strade alternative permetterà di farsi trovare pronti per le future evoluzioni del prodotto e realizzare soluzioni tecnologicamente all’avanguardia che possano garantire un’esperienza utente sempre migliore.

ADF: un prodotto maturo che non scardina Share

Application Development Framework è un progetto OpenSource indipendente da ACS e APS, ma mantenuto e supportato da Alfresco.
Nato con lo scopo di rendere facile e veloce lo sviluppo di applicazioni custom basate su AngularJS e non solo, è un framework JavaScript costruito sulle API REST di Alfresco.
ADF si configura come un prodotto già maturo, con ciclo di sviluppo ben definito, e gode di un buon supporto sia dalla community sia da Alfresco. Nonostante non si ponga come sostituto di Share è, tuttavia, da considerarsi la via preferenziale per lo sviluppo di nuove soluzioni su Alfresco.

Per chi si fosse perso la DevCon di Lisbona, ecco il keynote di Thomas DeMeo, VP of Product Management e di Brian Remmington, Chief Architect di Alfresco.

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Luca Rubin
Senior Software Developer

Luca è specializzato nella gestione, progettazione e sviluppo di soluzioni software di digital transformation generalmente basate sulla Content Service Platform open source “Alfresco”.

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