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Sta per iniziare il nuovo anno ed ecco che anche i buoni propositi fanno capolino, ognuno di noi ha la propria lista – mentale, digitale o cartacea che sia – con i nuovi obiettivi da raggiungere nel 2023. Non vi stupirà sapere che anche le aziende hanno una wishlist; che siano nuove assunzioni, nuovi progetti, clienti, nuovi prodotti, o una nuova direzione in ottica sostenibile: tutti progetti ambiziosi che ogni azienda conta di mettere in opera o di migliorare per il 2023.
Noi anche avremo la nostra lista, ma siamo qui per dare a voi alcuni suggerimenti su nuovi propositi, o meglio trend, da mettere subito nella vostra to do.

I trend digitali per il nuovo anno (e anche per quelli a venire)

Volente o nolente ogni anno non si può non parlare di Digital Transformation, ormai siamo decisamente sull’onda digitale e ogni nuovo trend non può non includere il mondo connesso.

Ma quali sono gli ambiti che toccheranno di più il 2023?

Alcuni di questi già li conoscete, altri sono nuovi, questo ci fa comprendere una sola cosa: che mentre fanno spazio nuovi trend, altri si potenziano sempre di più andandosi a posizionare come un must nel futuro del business.

Approfondiremo i trend digitali nei vari campi:

1

Il business in un’ottica “componibile”

2

L’IT verso l’IA e il low code

3

La digital transformation nel mondo del lavoro: il workplace ibrido

4

La tecnologia a servizio della sostenibilità

Il Business in un’ottica “componibile”

Le parole chiave del 2023 continuano a essere velocità e cambiamento: ogni reparto aziendale si deve impegnare per rispondere agli stimoli esterni in modo reattivo e appropriato. Per questo motivo nel 2023 bisogna investire in un approccio componibile, per un business capace di competere qualunque cosa accada e soprattutto di accontentare subito i bisogni del mercato. L’approccio composable investe il business nella sua interezza: dalla strategia, alle tecnologie, alle vendite, fino a toccare la cultura organizzativa.

Per l’anno nuovo ogni azienda dovrebbe iniziare a prendere in riferimento questo concetto e avere la possibilità di lavorare con:

I migliori stack tecnologici sul mercato

Architetture IT modulari e flessibili

Un open system

Un'operatività continua senza rischi di vendor lock in

L’approccio composable aiuta le aziende ad aggiornarsi continuamente, potendo inserire sempre nuove tecnologie più appropriate, aggiornare le esistenti e liberarsi di quelle non più adatte.

In questa ottica, questa nuova guida strategica aiuterà anche in diverse applicazioni che nel 2023 sono sempre più richieste: costruire e-commerce sempre più efficaci, con user experience intuitive e interattive. Inoltre, le tecnologie in atto riescono a facilitare anche lo sviluppo del m-commerce riuscendo a perfezionare la visualizzazione da mobile, l’omnicanalità, l’ottimizzazione del layout, senza penalizzare la velocità, la flessibilità e le operazioni effettuabili rispetto alla versione web.

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L’IT verso l’IA e il low code

Se la velocità richiede approcci sempre più snelli, questo vale anche per l’elaborazione dei dati che nel mondo digitale
– soprattutto dopo la pandemia – si moltiplicano sempre di più. Per questo nel mondo IT si spinge sempre di più verso l’uso dell’Intelligenza Artificiale e delle tecnologie low code. L’automazione riuscirà a facilitare la gestione dei dati, il tracciamento degli stessi e la sincronizzazione tra i vari team, grazie anche alla sua trasversalità. Infatti, l’IA ha trovato posto in tutti i settori e per tutte le applicazioni della nostra quotidianità: dal riconoscimento vocale, a quello facciale, alle case iperconnesse e intelligenti, ai wearable device, includendo tutto il mondo dell’IoT, fino ad arrivare alle cosiddette città intelligenti. I sistemi di intelligenza artificiale, inoltre, riescono a rendere più coesa e “seamless” la User Experience, i sistemi di machine learning riescono ad apprendere i comportamenti degli utenti e aiutare a rispondere in modo efficace alle richieste, oltre al supporto non indifferente nell’ambito di raccolta e monitoraggio dei dati che aiutano le aziende nei processi decisionali per i propri clienti.

Lavorare con un numero indefinito di dati diventa sempre più complesso e soprattutto richiede la collaborazione di tutta l’azienda: infatti, se prima solo determinate figure aziendali lavoravano con i dati avendo competenze specifiche per questo ruolo, ad oggi anche operatori estranei a queste operazioni devono iniziare a farci i conti. Con il low code – e addirittura il no code – i processi aziendali e le operazioni di gestione dati si semplificano per tutti i team, consentendo anche ai non sviluppatori di poter lavorare per creare applicativi, Landing, pagine, servizi digitali senza dover mettere le mani in pasta con codici e linguaggi di programmazione complessi. Si pensi ad esempio al team marketing e sales, che potranno lavorare su gestionali, CRM (come ad esempio WordPress), o software di automazione come HubSpot, senza troppe difficoltà.

In realtà il low code può essere di aiuto anche agli sviluppatori che in questo modo riusciranno a svolgere le loro mansioni con una maggiore efficienza potendosi concentrare su compiti più di alto valore, come ad esempio la ricerca di nuove tecnologie nel panorama IT.

Ovviamente da sfondo a questi nuovi trend vi è l’immancabile presupposto che le aziende abbiano predisposto internamente ambienti Cloud Native, un altro trend che non vuole lasciare la scena.

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La digital transformation nel mondo del lavoro: il workplace ibrido

La Digital Transformation non è solo una questione IT o di marketing, ma anche interna alle aziende e ai rapporti con i lavoratori, che oramai sono sempre più legati a un modo di lavorare più flessibile e connesso. La pandemia ha dato il via a questo trend e oggi i lavoratori non vogliono più abbandonarlo: i vantaggi del lavoro ibrido, tra smart working e lavoro in sede, rivestono sia la sfera personale e emotiva del lavoratore, ma anche la produttività dell’azienda. Infatti, secondo Gartner entro il 2023 le aziende che sfrutteranno i benefici del lavoro ibrido vedranno una crescita dei ricavi del 25%.

Per questo gli HR del 2023 devono necessariamente considerare questa opportunità nelle loro proposte di lavoro, e le aziende devono organizzarsi al più presto con tecnologie, strumenti e ecosistemi digitali per preparare l’ambiente ad accogliere lo smart working in modo corretto, efficace, controllato e produttivo.

La tecnologia a favore della sostenibilità aziendale

Nel 2023 i consumatori e i clienti non si aspettano dalle aziende un’innovazione tecnologica solo per migliorare le performance e i servizi offerti, ma vogliono che le aziende contribuiscano anche alla sostenibilità: per questo tutte le novità in ambito tech che abbiamo affrontato dovranno essere implementate anche per fini più nobili. Pensiamo all’IA utilizzata per gestire meglio il riciclo dei rifiuti, oppure a nuovi metodi di spedizione più sostenibili, alla tecnologia usata per ridurre il consumo di carburante, o alla tecnologia per favorire lo smart working e ridurre gli spostamenti dei lavoratori. Questi sono solo alcuni degli esempi, ma il consiglio è che il 2023 dovrà essere un anno, così come tutti gli altri, dedicato all’innovazione digitale per migliorare, non solo la situazione dell’azienda, ma di tutta la comunità, in senso ambientale e sociale.

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