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Ogni giorno ci ritroviamo ad affrontare problemi. Infatti, chiunque tu sia o qualunque lavoro tu svolga, le difficoltà da affrontare nella vita non mancano mai. Che sia di natura lavorativa o personale, di fronte ad una criticità la persona attua dei processi mentali per trovare una soluzione al problema. Ma che cos’è il problem solving?

Con problem solving si intende quel processo mentale che, attivandosi in una situazione problematica, ci aiuta a trovare risposta ad una specifica sollecitazione, oppure a “modificare positivamente” uno stato di cose che percepiamo personalmente come svantaggioso o sfavorevole.

Esistono principalmente tre livelli psicologici di approccio ai problemi:

  • Ostacolo: la persona vive la situazione come un ostacolo, una difficoltà che genera stress, malcontento ed in alcuni casi anche frustrazione.
  • Situazione da risolvere: la persona vive la situazione con naturalezza ed affronta il problema come un normale processo di cambiamento e di corso naturale degli eventi.
  • Sfida, opportunità: la persona vive la situazione con estrema pro attività, vivendo l’evento come un’opportunità per capire i possibili errori fatti e migliorare da essi.

Incrementare la propria abilità nella risoluzione di problemi non è semplice, ma buona parte della fatica che si impiega è data dall’atteggiamento personale con cui si affronta il problema.

Le persone intelligenti e consapevoli, che comprendono come il crescere (indipendentemente dal contesto lavorativo o privato) comporti inevitabilmente tanta fatica e costanza, vivono le situazioni di difficoltà in maniera positiva.

Questa tipologia di persona tende a posizionarsi nel secondo/terzo livello psicologico di approccio al problema, ciò significa che, anche se in alcune particolari circostanze la situazione complicata può essere affrontata come una forma di ostacolo, la maggior parte delle volte questo tipo di persona affronta la difficoltà in modo sereno o meglio ancora come una sfida per migliorarsi.

L’altra tipologia di persona, invece, adotta un atteggiamento negativo e disfattista che vede il problema solamente come un ostacolo da superare e dunque si posiziona al primo livello psicologico di approccio al problema.

Problem solving è, dunque, quella capacità di trovare soluzione ad un problema attraverso la combinazione di molte caratteristiche, che includono metodo di analisi ma anche una buona dose di intuito e percezione del contesto.

Per quanto l’approccio al problema sia del tutto personale, il nostro modo di cercare di risolverlo porta sempre all’utilizzo di un identico processo mentale, composto di 6 fasi principali:

  1. Problem finding: analizzare e ricercare la possibile fonte del problema, così da impedire o ridurre il rischio che si verifichino eventi più gravi.
  2. Problem setting: definire il problema e chiarire termini, limiti, conseguenze.
  3. Problem analysis: disaggregare il problema principale in problemi secondari più piccoli e più agevoli da gestire.
  4. Problem solving e creative thinking: immaginare e rimuovere le cause;
  5. Decision making: decidere come agire.
  6. Decision taking: agire.

Attuando in sequenza queste 6 fasi, si innesca un processo dove il problema diventa comprensibile e risolvibile, poiché i rapporti esistenti tra gli elementi si rivelano agli occhi dell’utente in maniera del tutto chiara e semplice. L’utilizzo di una visione olistica dunque ci aiuta ad avere una considerazione più ampia e globale di tutte gli elementi che compongo il sistema, permettendoci una risoluzione del problema più rapida ed efficace.

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