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Il livello di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana è in linea con la media UE per disponibilità di servizi digitali.
Tuttavia, tali servizi risultano ancora poco fruiti dai cittadini.
La risposta al problema sta nella riprogettazione dei processi in chiave digital e nell’introduzione di logiche Human Centered Design, ma la miccia da accendere che può innescare il vero cambiamento è la motivazione stessa dei dirigenti degli enti.

Il grado di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana

L’Osservatorio “Agenda Digitale” del Politecnico di Milano ha messo a punto uno strumento di valutazione del grado di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche europee alternativo al DESI (Digital Economic and Society Index della Commissione Europea).
Stiamo parlando del Digital Maturity Indexes: un set di indicatori più completo rispetto a quello del DESI per misurare la trasformazione digitale dei vari Paesi, analizzando distintamente sia i fattori abilitanti sia i risultati ottenuti.

Nonostante i dati siano più aggiornati e già influenzati dai grandi sforzi messi in campo da Agid e dal Team Digitale, i risultati segnati dal nostro Paese restano ancora deludenti.

Secondo l’indice proposto dall’Osservatorio del Politecnico, l’Italia conferma il suo dato negativo piazzandosi:

  • 22esima su 28 Paesi europei per sforzi fatti nell’attuazione della propria Agenda Digitale,
  • 25esima per i risultati raggiunti.

Come già evidenziato dal DESI, il nuovo indice dimostra come il nostro Paese segni ancora qualche punto nei fattori abilitanti, restando però sempre indietro nell’effettiva produttività nella trasformazione digitale.

Come sempre, di fronte ad un problema così diffuso e strutturale i fattori in gioco sono numerosi.
Si parla di scarsa alfabetizzazione digitale di cittadini: operatori, dirigenti e politici soffrono di una miope contrazione cronica degli investimenti in innovazione e, su tutto, rimane la facile scusa della crisi economica a nascondere la mancanza di lungimiranza della nostra classe dirigente.

Il punto di partenza per la trasformazione digitale della PA

In un articolo scritto per Agendadigitale.eu “I servizi digitali della PA sono difficili da usare perché figli della carta: che fare per risolvere“,  avevo già ampiamente trattato l’argomento, in particolare riguardo le performance assolutamente negative che registriamo sull’uso dei servizi digitali della PA (ultimi sui 28 paesi dell’unione).

Tra le leve per il miglioramento che ho individuato ci sono:

  1. la riprogettazione dei processi di back office degli Enti in chiave “Digital”, affinché siano coerenti con i servizi esposti lato front office e garantiscano l’efficienza propria delle transazioni digitali all’intero processo;
  2. l’introduzione delle logiche di Design dei servizi incentrate sul cittadino (Human Centered Design), vero elemento portante per creare servizi  digitali usabili.

Da operatori di settore, maneggiamo tutti i giorni tecniche e metodologie di design per costruire servizi digitali, nonché processi di progettazione di architetture scalabili.
Per noi sono attività di lavoro quotidiano, che integriamo con successo nello sviluppo di progetti digitali complessi.
È perfettamente chiaro, quindi, che la questione non è bloccata sul piano della tecnologia e delle competenze, ma solo ed esclusivamente sulla percezione miope che si ha dei benefici della trasformazione digitale.
Benefici che non si limitano solamente ad un po’ di agio nella relazione tra cittadino e amministrazione, bensì a dei vantaggi di più ampio respiro legati alla trasparenza, alla lotta agli sprechi, all’efficienza della cosa pubblica e al rilancio economico del sistema Paese.
Benefici alti che hanno il respiro degli ideali e quindi bisogno di coraggio e lungimiranza per essere sostenuti.

Vuoi iniziare ad evolvere il tuo Ente? Parti da un’autovalutazione!

Dato che i procedimenti di back office di una PA si basano quasi sempre su documenti e atti scritti, come descritto nel precedente articolo “Digitalizzazione della PA: come superare le sfide partendo da un’autovalutazione“, il punto di partenza per iniziare un processo di trasformazione digitale concreto è il sistema di protocollo e di gestione documentale.

Scopri il grado di maturità del tuo Ente con il Protocollo Maturity Model:

Valuta il grado di digitalizzazione della tua PA

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