Skip to main content

La scorsa settimana abbiamo parlato di come, con l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica per le PA, sia di fatto iniziata l’era della digitalizzazione. Oggi entriamo nel dettaglio.

La digitalizzazione non è solo un nuovo formato di documenti. La digitalizzazione è un nuovo modo di lavorare.

Partiamo dalla definizione. Digitalizzare significa creare automatismi, far dialogare sistemi informatici tra loro, togliendo inutili attività  di imputazione di dati alle persone e facendo si che il documento non sia più solo la rappresentazione ferma di un dato, ma una parte di un processo di scambio automatizzato e fluido.

La digitalizzazione abilita le nostre organizzazioni ad interoperare, mette in comunicazione i nostri sistemi demolendo la barriera fisica rappresentata dai documenti tradizionali. Il fatto che lo faccia per imposizione di legge e per volontà  spontanea delle persone, come abbiamo raccontato nel precedente post, imprime una potenza di espansione senza pari alla diffusione di questa nuova possibilità .

Considerando che in un rapporto tra aziende o tra enti la fattura è solo un documento, è solo una piccola parte di un flusso di lavoro e precisamente è l’ultima parte, la fine di un percorso, ci accorgiamo che la fatturazione elettronica non è niente se confrontata con quanto possiamo realmente fare. Ecco che allora la nostra indicazione è quella di approfittare di questo cambiamento e digitalizzare quanto più ci è possibile tutto il rapporto che intercorre tra le parti.

E’ da diversi anni che progettiamo e realizziamo la digitalizzazione di interi flussi, come ad esempio il più comune e tradizionale ciclo dell’ordine/pagamento, oggetto di tanti studi e approfondimenti fin dal lontano 2006 da parte del Politecnico di Milano.

I benefici in termini di risparmio e di efficienza sono ormai noti da moltissimi anni, ma la diffusione delle procedure digitalizzate non è spinta dalle percentuali sul risparmio: è spinta dalla modernizzazione del nostro modo di operare, dalla diffusione delle tecnologie mobili e dalle tecnologie abilitanti, come ad esempio la firma digitale. è spinta dall’immediatezza che ci aspettiamo in tutte le operazioni che facciamo.

Con la tecnologia così pervasiva e sempre a disposizione, tra poco il modo di operare fondato sui documenti tradizionali ci sembrerà  lento, troppo burocratizzato e inefficiente. Se vogliamo cambiare velocità  la risposta è una sola: prendiamo spunto dalle leggi e slancio dalle abitudini delle persone e digitalizziamo.

La digitalizzazione quindi, spinta da norme e dalla familiarità  che abbiamo con le tecnologie abilitanti, crea nuovi modelli operativi, superando la lentezza di quelli pensati per i documenti tradizionali, regalandoci la libertà  di realizzare le procedure incentrate sulle persone. Per realizzarla i sistemi informativi devono avere strumenti e visione molto aperti: serve garantire l’interoperabilità  tra i sistemi e tra le persone, l’uso di standard applicativi, strumenti social, intranet, portali per clienti e fornitori, librerie documentali condivise, gestione dei flussi operativi, site collaborativi, supporto al lavoro in mobilità , strumenti di ricerca trasversali, tecnologie che abilitino al trattamento di documenti digitali (firme elettroniche e grafometriche, conservazione digitale). Tante abilità  e tanti strumenti che richiedono diverse competenze, molte delle quali fortemente presenti all’interno del gruppo Intesys e delle sue specializzate Business Unit.

No Article rating
0 Reviews
Cosa ne pensi dell'articolo?
  1. Amazing
  2. Good
  3. Bad
  4. Meh
  5. Pff
NEWSLETTER