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Gli utenti hanno innalzato le loro aspettative di utilizzo dei canali e dei servizi digitali: pretendono esperienze facili, rapide e coinvolgenti che le aziende devono essere capaci di fornire. Ma come adattare le organizzazioni alle mutevoli richieste del mercato? La risposta risiede nei dati.
Scopriamo come migliorare la capacità di adattamento di un’organizzazione ai cambiamenti grazie all’elaborazione di dati real-time e alle Architetture event-driven.

Più competitivi grazie ai dati real-time

I dati oggi sono generati da un numero pressoché infinito di fonti: tra sistemi interni ed esterni, applicazioni, server, sensori IoT e security log, la velocità con cui crescono e proliferano è in costante aumento. Affinando i processi di selezione, elaborazione e analisi dei dati, le aziende possono ricavare le informazioni necessarie per reagire rapidamente ai mutamenti del mercato e sviluppare offerte di valore competitive. L’analisi di stream di dati real-time, ossia l’applicazione di logica e matematica ai dati per accorciare i tempi di decision making, può avere infatti moltissime applicazioni su Marketing, Sales, Business Analytics, Log Monitoring, User activity, Machine Learning, Intelligenza Artificiale e SIEM (Security Information e Event Management).

La capacità di elaborare dati in tempo reale schiude una serie di vantaggi fondamentali come ad esempio:

  • La riduzione del time-to-market;
  • L’ottimizzazione degli investimenti;
  • Il raggiungimento degli obiettivi di business in tempo reale.

Migliorare le esperienze value-driven e omnichannel

I dati real-time di cui le aziende hanno bisogno per mantenere il proprio business competitivo nel corso del tempo si muovono lungo tutta la Supply Chain, supportati (in modo più o meno efficiente) dall’infrastruttura IT soggiacente.

Avere a disposizione e poter elaborare velocemente informazioni real-time sono due presupposti fondamentali per conoscere le esigenze reali dei clienti e creare per loro esperienze value-driven, ossia fornire prodotti e servizi che siano effettivamente utili e quindi di valore per rispondere ai loro bisogni. L’architettura digitale dell’azienda deve quindi supportare la Supply Chain nell’orchestrazione della Customer Experience grazie anche all’ottimizzazione dei flussi di dati, migliorando:

  • L’ottimizzazione dei costi di filiera;
  • La qualità delle informazioni a cui il cliente ha accesso nella Customer Experience;
  • La flessibilità della filiera nel reagire agli stimoli del mercato.

L’elaborazione di dati real-time è cruciale anche per fornire esperienze omnichannel avanzate, ottimizzando la risposta dei diversi canali di frontiera rispetto alle esigenze dei clienti e garantendo informazioni sempre coerenti, aggiornate e disponibili 24/7 sui diversi device dell’utente.

Per poter sfruttare gli stream di dati in real-time i dati non possono però rimanere “arenati” in una struttura a silos: i flussi devono essere organizzati in un’Architettura event-driven, che consente di ottenere informazioni real-time su tutta la filiera – dai produttori fino ai clienti finali – in modo affidabile, efficiente e veloce.

Rispondere al mercato con un’Architettura event-driven

Le Architetture event-driven – conosciute anche con l’acronimo EDA – analizzano e gestiscono i processi aziendali basandosi sugli eventi, ossia i cambiamenti di stato di un sistema hardware o software che attivano in risposta altri processi e azioni. Gli eventi hanno il vantaggio di non dipendere da un determinato dato o tecnologia: per esempio, gli eventi “chiusura di una polizza” o “scarico dal magazzino” esistono a prescindere dal database o dal gestionale nel quale sono inseriti.

Grazie a questo tipo di architetture è possibile elaborare i flussi di dati real-time e trasformarli in informazioni utili per migliorare le decisioni prese in ottica business, individuando le diverse relazioni tra gli eventi come:

  • Gerarchie;
  • Casualità;
  • Correlazioni;
  • Appartenenza;
  • Tempistiche.

Una struttura in grado di analizzare e gestire gli stream di dati real-time (nel momento in cui accadono gli eventi) è in grado di apportare un notevole vantaggio competitivo sul mercato di oggi. Un esempio possono essere sistemi che aggregano informazioni basate su logiche event driven permettono di fornire agli utenti finale una User Experience fluida, completa e veloce.

Partire da una struttura a microservizi

Per realizzare un’Architettura event-driven occorre allontanarsi dalle applicazioni monolitiche, che impediscono ai sistemi IT di scalare ed evolvere in modo agile e sicuro a causa dell’elevata interdipendenza tra i diversi componenti software, per spostarsi verso una struttura flessibile.

Una Architettura event-driven basa la sua essenza sulla cattura degli eventi e la loro gestione con logiche asincrone (ad eventi appunto). Una tecnologia che sta prendendo piede per questo scopo è Apache Kafka su cui instradare la gestione degli eventi e che permette di orchestrare i sistemi che prevedono di generare un messaggio a fronte di un evento o altri che prevedono di “consumare” questi messaggi implementando la gestione di processi di business.

Si prestano bene a questa esigenza le Architetture a microservizi, dove ogni servizio è un’unità indipendente che svolge un compito ben preciso: in questo scenario i microservizi impersonano i sistemi nella catena di gestione degli eventi.

Un esempio di applicazione di una Event Driven Architecture è la soluzione Fast Data il cui obiettivo è fornire informazioni near real-time alle applicazioni interattive di frontend per renderle efficaci garantendo nello stesso momento l’offloading dei sistemi Legacy. Le informazioni vengono raccolte con logica “event driven” sfruttando proprio Kafka come tecnologia. I microservizi permettono di aggregare i dati secondo le logiche di business, organizzando gli stream di dati in Single Customer View (per esempio di clienti o prodotti) e garantendo allo stesso tempo l’indipendenza dalle altre funzionalità che compongono una specifica applicazione.

Quali sono i principali vantaggi che offrono queste architetture?

  • Flessibilità rispetto alle esigenze dei singoli servizi;
  • Scalabilità senza impattare sugli altri componenti dell’architettura;
  • Possibilità di aggiungere “in corsa” altri microservizi e agganciarsi a eventi esistenti e/o nuovi per creare nuovi flussi.

Nell’edizione 2021 di Headless & API date (25 novembre) abbiamo parlato di come raggiungere la scalabiltà e l’agilità necessarie per i processi di trasformazione digitale grazie ad Architetture event-driven: guarda la registrazione per saperne di più.

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Paolo Quaglia
API strategist e IT expert

Oltre 20 anni di esperienza in Intesys nell’IT, applicata ai servizi e alle architetture per le aziende, consentono a Paolo di accompagnare CIO e IT manager in complessi progetti di Digital Transformation.

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