Oggi in tutti gli scenari di business le applicazioni mobile rappresentano strumenti chiave per le aziende, il centro di una relazione continua, personalizzata e immediata con l’utente.
L’app mobile è uno strumento di business, un touchpoint che genera valore e anche un generatore di dati fondamentali per la conoscenza del cliente e la crescita dell’azienda. Ogni aspetto relativo alla sua qualità – dalle performance tecniche alla fluidità dell’esperienza utente – incide direttamente su metriche operative e reputazionali. Tempi di risposta lenti, crash, recensioni negative e tassi di conversione insoddisfacenti possono tradursi in un danno economico reale.
Anche in assenza di problemi evidenti, un’app che non evolve perde competitività perché le aspettative degli utenti crescono, i requisiti di sicurezza si aggiornano e le tecnologie cambiano rapidamente. Per questo, migliorare le performance di un’app mobile non significa solo risolvere rallentamenti o bug noti, ma lavorare in modo strutturato per un’ottimizzazione dell’applicazione e per far sì che il software raggiunga gli obiettivi per cui è stato progettato e li mantenga nel tempo.
Come migliorare le performance dell’app mobile
Quando si parla di performance di un’app mobile, vengono subito in mente i tempi di risposta, l’assenza di crash e la capacità di gestire picchi di traffico senza compromettere l’operatività.
Gli obiettivi citati sono alla base di qualsiasi applicazione mobile, ma se questa ambisce ad essere efficace nel proprio contesto di business, la performance va interpretata in modo più ampio, ovvero come equilibrio tra solidità, user experience, accessibilità digitale, sicurezza e, ovviamente, velocità e facilità di mantenerla.
Ciò premesso, da cosa iniziare? E come agire per fare un’analisi dell’app e identificare le criticità su cui intervenire?
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SCOPRI IL SERVIZIO1. App veloce, mantenibile e crash-free: si parte dal codice
Il primo livello da cui partire è quello delle performance tecniche: un’app che si blocca, che rallenta durante il checkout o che va in crash quando l’utente fa certe operazioni perde subito la sua fiducia.
Per evitare tutto questo, è fondamentale intervenire sulla qualità del codice sorgente, partendo da un’analisi tecnica dell’app. Lo scopo è ridurre l’eventuale debito tecnico e correggere bug e inefficienze che possono compromettere la stabilità e la scalabilità complessiva. Qualche esempio?
- Uso di librerie obsolete o ridondanti
- Presenza di dipendenze non necessarie
- Mancanza di standard di scrittura solidi
- Errori logici o architetturali.
Nel macro-capitolo dell’analisi del codice, uno degli ambiti più rilevanti è quello dello sviluppo e della gestione delle API, che costituiscono l’ossatura delle moderne architetture mobile. Se le API non sono ottimizzate in termini di latenza, affidabilità, gestione degli errori e sicurezza, qualsiasi app incorre in colli di bottiglia, comportamenti incoerenti o rischia di esporre il sistema a vulnerabilità. Quindi verificare che siano ben definite, documentate, sicure e pensate per scalare è una condizione necessaria per garantire all’utente un’esperienza piacevole.
2. Mai trascurare la sicurezza
Le app mobile sono esposte a una molteplicità di minacce: attacchi alle API, furto di credenziali, sfruttamento di librerie compromesse e altre vulnerabilità. Spesso, i rischi non derivano solo da exploit noti, ma dal mancato aggiornamento sulle minacce, che purtroppo evolvono su base quotidiana.
Anche qui, serve un’analisi approfondita del codice per individuare vulnerabilità, violazioni delle best practice di secure coding e dipendenze a rischio. È importante verificare l’aderenza a framework e standard consolidati (come OWASP Mobile Top 10), oltre a definire policy chiare per la gestione delle credenziali, la cifratura dei dati sensibili e il controllo degli accessi lato back-end.
3. Un’app di successo è un’app accessibile
Rendere l’applicazione accessibile non è solo una questione di conformità normativa, bensì una responsabilità concreta verso l’inclusività e anche un’opportunità di estendere la propria audience. Il tema è al centro di azioni di regolamentazione (si pensi allo European Accessibility Act), ma ancora troppe applicazioni restano parzialmente o totalmente inaccessibili a persone con disabilità visive, motorie o cognitive, anche temporanee.
Per garantire un livello adeguato di accessibilità digitale è fondamentale fare riferimento a standard chiari e condivisi, come le WCAG 2.1, e condurre un assessment accurato dell’app esistente. L’obiettivo è individuare eventuali criticità tecniche e progettuali, incluse quelle legate al design grafico e all’interfaccia, e definire azioni concrete di adeguamento del codice che rendano l’esperienza davvero inclusiva.
4. User experience, ovvero come mettere l’utente al centro
Un’app mobile può essere tecnicamente impeccabile e poi fallire nel suo obiettivo principale: convertire, fidelizzare e generare valore. Quasi sempre, il problema è nella User Experience: percorsi di navigazione poco intuitivi, flussi lunghi o confusi e interfacce inadeguate possono compromettere drasticamente l’efficacia dell’app.
Ottimizzare la UX significa partire dall’utente, mettendone bisogni e comportamenti al centro del processo di realizzazione (o di revisione) del prodotto e/o servizio. Chi lavora su un’app già esistente ha un vantaggio importante: conosce già il proprio pubblico e – di solito – dispone di dati utili a guidare le scelte. Per individuare le aree di miglioramento servono infatti sia analisi quantitative (come analisi del funnel, retention rate…), sia insight qualitativi come feedback diretti e benchmark di settore. L’obiettivo è chiaro: intercettare i colli di bottiglia dell’esperienza e capire dove, come e perché gli utenti abbandonano il percorso.
A questo si affianca un’analisi specifica dell’interfaccia utente (UI), finalizzata a valutare la qualità dell’interazione in ogni fase del journey. In fase di intervento, diventa centrale il lavoro congiunto tra UX designer e team di sviluppo, così da riprogettare i flussi critici e rendere più immediata la relazione tra utente e valore offerto dall’app.
Partire dall’analisi delle applicazioni mobile per ottimizzare le app: il servizio yAppCheck e le competenze di Intesys
In Intesys, siamo consapevoli del ruolo sempre più centrale delle app mobile nella generazione di valore per le aziende. Al tempo stesso, sappiamo quanto possa essere difficile per molte imprese capire come migliorarle in modo continuo, soprattutto in assenza di competenze dedicate o di risorse interne da allocare.
Per questo abbiamo sviluppato yAppCheck, un servizio completo e modulare di mobile app quality check che – a seconda delle esigenze specifiche – può analizzare in modo strutturato tutti gli elementi che incidono sulle performance di un’app esistente, dal codice alla UX, dalla compliance al sentiment degli utenti espresso negli store online. Il tutto viene inoltre corredato da un piano di app performance optimization dettagliato, con tanto di priorità e roadmap di implementazione step-by-step.
L’obiettivo è mettere a disposizione dei clienti tutta l’esperienza multidisciplinare di Intesys, che si estende dallo sviluppo di sistemi software – da sempre il nostro core business – dal mobile app development, al design di esperienze (UX) ottimizzate per la conversione, fino al contributo di specialisti in accessibilità digitale, in grado di garantire la piena fruibilità delle applicazioni da parte di tutti i potenziali utenti.