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Con l’aumento del numero di applicativi e la loro crescente complessità, le architetture IT delle aziende sono continuamente sottoposte a sfide inerenti alla difficoltà di riuscire a controllare e monitorare in maniera adeguata il proprio ecosistema IT, mettendo a rischio la continuità operativa e il tracciamento di malfunzionamenti. Per questo in ogni azienda, che sia internamente o in outsourcing, è fondamentale la presenza di una figura in grado di risolvere questo problema: l’Application Specialist. Scopriamo meglio insieme questo ruolo, le attività e in che modo può aiutare i tuoi applicativi software.

Il contesto: fare application management

Per capire bene cosa fa e che valore aggiunto può dare un Application Specialist, partiamo dal contesto nel quale ci inseriamo: l’application management.
Perché ne parliamo? Perché nell’ambito enterprise abbiamo a che fare con un numero in crescita di applicativi e quindi architetture che diventa difficile controllare, monitorare, evolvere e perfezionare: è in queste situazioni che iniziano a emergere i problemi e si rischia di “perdere il controllo della nave”.

Cosa intendiamo quindi per application management?

Ci riferiamo ai processi necessari per gestire la manutenzione e l’evoluzione degli applicativi presenti all’interno di un ecosistema IT: l’application management include tecniche e processi volti a ottimizzare le performance e l’efficienza, evitando e correggendo parallelamente eventuali problemi che potrebbero frenare la produttività o danneggiare l’esperienza dell’utente finale.

La gestione e la manutenzione degli applicativi richiedono diverse azioni che vanno al di là dell’implementazione di aggiornamenti e dell’individuazione e risoluzione degli eventuali problemi (l’attività di troubleshooting) per garantire la continuità operativa: chi se ne occupa?
È qui che entrano in gioco gli Application Specialist.

Chi è e cosa fa l’Application Specialist

L’Application Specialist è la figura incaricata della gestione degli applicativi lungo tutto il loro ciclo di vita: installazione, manutenzione, riconfigurazione e modifiche ad hoc pe rispondere alle esigenze specifiche dell’azienda, del settore e degli utenti finali.
Nel fare questo offre supporto tecnico e si occupa dell’attività di troubleshooting, sia nella fase di individuazione dei problemi che nella risoluzione degli stessi.

Cosa significa nella pratica? Ve lo spiego con alcuni esempi:

8 modi in cui un Application Specialist aiuta i tuoi applicativi software

1

Gestire le piattaforme in cui vengono raccolti i dati aziendali (data warehouse);

2

Gestire le relazioni con i diversi fornitori coinvolti all’interno dell’ecosistema applicativo (non sempre tutti gli applicativi sono in casa);

3

Fare sviluppo, modifiche, correzioni e manutenzioni dei diversi applicativi;

4

Fare attività di troubleshooting e sviluppare un approccio proattivo alla manutenzione degli applicativi, prevenendo i problemi;

5

Gestire e completare i data audit;

6

Garantire che gli applicativi siano sempre in linea con gli standard e i controlli di sicurezza;

7

Identificare e risolvere i problemi tecnici e funzionali dei software;

8

Gestire le revisioni di codice, il controllo di qualità del codice e i test delle integrazioni sviluppate ad hoc.

Se non hai già nel tuo team un Application Specialist, puoi valutare tre opzioni: assumerlo internamente e inserire questa figura nel tuo team IT, dare questa funzione in outsourcing o cercare un compromesso tra questi due estremi; vediamo perché quest’ultima soluzione può essere un ottimo punto di partenza.

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Application management interno o in outsourcing?

Portare all’interno di un’azienda tutto il know how necessario per gestire un’architettura IT di livello enterprise può essere un processo complicato e soprattutto dispendioso, sia in termini di tempo che di risorse. Per migliorare la vostra attività di application management non è necessario portare per forza tutte le competenze “in casa”: potete infatti scegliere di tenere una parte delle attività all’interno e affidare le restanti a un IT service provider.

Questo può portare vantaggi non indifferenti:

Permette di risparmiare tempo, concentrando le risorse interne sul core business

Riduce il numero di attività a basso valore aggiunto a carico dell’azienda

Assicura il rispetto delle scadenze relative agli aggiornamenti e ai rinnovi dei software

Risolve in modo veloce e proattivo i problemi, garantendo la continuità operativa

Delegare la gestione dei fornitori ai quali fanno capo i diversi applicativi

Centralizza la gestione e uniforma i metodi utilizzati per il monitoraggio

Un esempio potrebbe essere:

  • Attività interne: gestione di data warehouse, sviluppare e fare manutenzione degli applicativi, fare data audit, adeguamento agli standard di sicurezza, gestire le revisioni e i controlli del codice;
  • Attività esterne: facilitare le relazioni con i fornitori nella fase di troubleshooting, fare attività di troubleshooting, identificare e risolvere i problemi tecnici lato software.

In questa breve intervista i nostri esperti di application management spiegano come abbiamo lavorato con un simile approccio per un Gruppo Bancario, adottando un approccio proattivo per gestire il complesso ecosistema applicativo del cliente.

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Sia che tu scelga di adottare una soluzione in casa, che ti affidi a un fornitore terzo o che suddividi le attività tra interno ed esterno, la cosa importante è prendere il controllo dei tuoi applicativi, monitorandoli attentamente e mettendo a disposizione le risorse e le competenze per mantenerli funzionanti e performanti nel corso del tempo.

Hai bisogno di una squadra di application specialist che prenda in mano per te i tuoi applicativi, togliendoti ogni preoccupazione?

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Tommaso Moroni
Senior Software Developer

Appassionato di sviluppo software dal 2006, Tommaso, dopo Java EE e Liferay Portal Server, si è specializzato in Intesys sugli strumenti per la governance delle architetture IT, in particolare sul monitoring delle applicazioni.

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