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Abbiamo parlato spesso delle identità digitali, dei processi di autenticazione online e del rapporto tra lo SPID e la CIE: non abbiamo mai messo il focus però su quelli che sono i vantaggi per un’azienda privata nel fornire gli accessi ai propri servizi online tramite SPID. E se non ne abbiamo mai parlato prima di ora è stato perché dietro questi vantaggi ci sono anche diverse sfide e siamo soliti parlarne solo quando possiamo darvi anche la soluzione. Per questo oggi torniamo sull’argomento per approfondire insieme vantaggi, sfide, soluzioni e per portarvi anche un caso studio su come un Gruppo Assicurativo è diventato provider superando diversi ostacoli.

Fornire l’accesso tramite SPID: perché un’azienda privata dovrebbe considerare questa opportunità?

Dal momento in cui lo SPID è entrato a far parte non solo degli enti pubblici e delle persone fisiche, ma anche delle aziende private – persone giuridiche –, si è dato vita a un ecosistema win-to-win”  per le aziende, per gli utenti e anche per la Pubblica Amministrazione.

Infatti, l’introduzione dello SPID “professionale” ha avviato la semplificazione dei rapporti tra le imprese private e la Pubblica Amministrazione, velocizzando ed efficientando i processi di comunicazione tra le due parti e lo scambio e l’archiviazione dei documenti.

Ma non solo, altri vantaggiosi punti sono:

Processo di dematerializzazione: con l’identità digitale vengono meno tutti i documenti cartacei, sostituiti con omologhi digitali dello stesso valore giuridico e probatorio. Con la digitalizzazione anche i processi tra azienda e clienti, e tra azienda e PA, non solo vengono velocizzati ma vengono resi anche più sicuri ed efficienti. Come? Tramite strumenti come la firma elettronica, la fatturazione elettronica e l’autenticazione del cliente.

Dati sicuri e certificati: fornendo la possibilità ai propri utenti di accedere con SPID, le aziende private riescono a ottenere dati sicuri e certificati e allo stesso tempo ne garantiscono anche una maggiore privacy e sicurezza; inoltre, essendo gestiti dallo Stato, si riducono anche i livelli di responsabilità dell’azienda in materia di privacy.

Riduzione dei costi dovuti alla gestione dei processi utente: grazie all’accesso SPID, l’azienda si risparmia la gestione di diversi processi che, oltre e a richiedere un esborso economico, pesano anche a livello di tempistiche. Alcuni esempi di questi processi sono: rilascio delle credenziali, funzionalità di recupero credenziali dimenticate, applicazione delle policy di sicurezza, rinnovo dei documenti di identità, associazione dispositivi, etc.

User Experience facilitata: non solo vantaggi per aziende e PA ma anche per gli utenti i quali, oltre ad avere una maggiore garanzia di sicurezza, riescono ad accedere ai servizi digitali delle aziende in modo veloce, facile e sicuro.

Gli ostacoli tra i privati e lo SPID

Se il titolo di questo articolo chiede “Quanto costa diventare un Server Provider Privato autorizzato allo SPID Login?” è perché, oltre a questi vantaggi, ci sono anche diverse sfide.

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Sfide tecniche: per sfide tecniche si fa riferimento all’insieme di passaggi e di operazioni necessarie alla costruzione dell’infrastruttura ospitante dello SPID. Quest’ultima, infatti, deve essere in grado di abilitare tutti i processi di autenticazione e di consentire il passaggio di dati e documenti tra gli attori: AgID, Service Provider e gli Identity Provider. La sfida in questo caso non è tanto nelle competenze tecnologiche richieste, ma nel riuscire a rispettare le stringenti norme di sicurezza e i requisiti tecnici richiesti.

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Sfide burocratiche: per sfide burocratiche siamo in una parte avanzata nel processo di accreditamento. Dopo aver creato l’infrastruttura tecnica per lo SPID, è necessario che l’azienda ottenga il consenso dell’AgID prima di poter avviare l’autenticazione SPID ai propri servizi. Questo consenso però dipenderà da un iter burocratico, comprensivo di tutti i passaggi di lettura, comprensione e di predisposizione della documentazione e che richiede, oltre alle firme digitali, anche l’emissione e installazione di certificati che vanno a loro volta adeguatamente gestiti per avanzare all’AgID la proposta di entrare nella federazione SPID. Un processo non sempre piacevole, considerata la documentazione vasta, il linguaggio legalistico e i continui aggiornamenti a cui dover necessariamente stare dietro.

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Sfide economiche: più che “costi” in termini di competenze e procedure, qui parliamo di veri e propri costi monetari. Infatti, nonostante l’efficienza di cui parlavamo prima, diventare Service Provider non è del tutto privo di costi. I primi 1.000 accessi di utenti (con semplice autenticazione) sono gratuiti, mentre si paga una tariffa per ogni singola registrazione di utente unico, tariffa variabile in base al livello di registrazione. Una sorta di tariffa che l’azienda paga per il servizio di delega della gestione e della responsabilità sulla sicurezza delle identità.

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Sfide temporali: queste ultime sono invece la conseguenza delle sfide precedenti. Infatti, ottenere l’accreditamento non è sempre così immediato, ma spesso per apportare le migliorie tecniche all’infrastruttura o per rivedere le documentazioni e consegnarle corrette i tempi possono slittare di molto, scoraggiando diverse imprese nell’intraprendere questo percorso.

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SPID LOGIN

Scopri come un Gruppo Assicurativo è diventato
Service Provider autorizzato

LEGGI IL CASO STUDIO

Proprio per andare incontro alle aziende e per limitare “i danni” di queste sfide, l’AgID ha emanato la Determinazione n. 71/2022, adoperando la:

“Convenzione per l’adesione dei fornitori di servizi privati, individuali o aggregatori di fornitori di servizi, al sistema pubblico per le identità digitali – SPID”.

In altre parole, ha abilitato la figura degli intermediari o aggregatori burocratici. Prima di questa convenzione, infatti, qualsiasi impresa volesse utilizzare i servizi SPID e diventare Service Provider doveva interfacciarsi direttamente con l’AgID e con gli Identity Provider, spesso non consapevole e capace di far fronte agli iter tecnici e burocratici richiesti.

Con questa convenzione, invece, un ente pubblico o privato specializzato in materia può svolgere il ruolo di aggregatore, andando a lavorare come intermediario tra i futuri Service Provider e l’AgID, gestendo in modo efficace ed efficiente i passaggi per ottenere l’autenticazione.

Il nostro supporto per un Gruppo Assicurativo

Grazie alle nostre competenze in ambito tecnico come partner di trasformazione digitale e all’esperienza in termini di intermediazione con l’AgID, abbiamo accompagnato un Gruppo Assicurativo nel suo processo di abilitazione come Service Provider Privato.

Il Gruppo aveva l’esigenza di dare l’accesso ai propri utenti sull’area riservata tramite SPID e il nostro compito è stato quello di abilitare l’infrastruttura ospitante grazie a un microservizio con architettura web application, gestendo la documentazione, le firme digitali e tutti i passaggi burocratici necessari.

Sei un’azienda privata e vuoi diventare un Service Provider di SPID? Molto probabilmente conosci già le opportunità, ma potresti aver bisogno di supporto nei vari procedimenti.

Leggi la nostra Storia di Trasformazione Digitale sul caso del Gruppo Assicurativo e se vuoi procedere con un intermediario richiedici una consulenza.

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Denis Signoretto
IT Architect & Senior Project Manager

Esperto da oltre 20 anni di soluzioni software open source e sviluppatore certificato Liferay, Denis in Intesys è specializzato di API Design per lo sviluppo di architetture Headless.

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