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Per definizione, l’IT Service Provider aiuta le imprese a massimizzare l’efficienza operativa e a contenere le spese attraverso la gestione in outsourcing di intere infrastrutture o di singoli servizi IT. Ma qual è il suo ruolo in ambito di innovazione e, in particolare, dell’evoluzione dell’impresa verso il cloud? Cosa può fare un partner IT per un’organizzazione che vuole modernizzare il comparto tecnologico e costruire su di esso il proprio vantaggio competitivo?

Cloud come sinonimo di innovazione

Nel 2022, innovare significa intraprendere un percorso di cloud transformation. Le imprese ne sono pienamente consapevoli: secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel 2021 la spesa in servizi cloud è cresciuta del 16% e non mostra alcun segno di rallentamento.

Più in dettaglio, la componente principale della spesa è composta dal Public & Hybrid Cloud, che di fatto rappresentano i modelli principali verso i quali si stanno orientando le imprese, mentre per quanto concerne le tipologie di servizi cloud, il SaaS (Software as-a-service) rimane il più rilevante a valore con 1,1 miliardi di euro di spesa.

Dall’adozione di SaaS alla cloud transformation

Oggi, tutte le aziende hanno a che fare con il cloud, ma poche sono consapevoli di tutte le sue potenzialità e le sfruttano in modo completo. La maggior parte di esse, infatti, adotta quotidianamente servizi SaaS forniti da grandi vendor: sistemi di comunicazione unificata (UCaaS), piattaforme di produttività (Microsoft 365, Google Workspace…), software dipartimentali come i CRM, i CCaaS (Contact Center as-a-service) e molto altro.

Tuttavia, la cloud transformation è un fenomeno molto più ampio e pervasivo che si propone di sfruttare servizi e infrastrutture cloud per gestire i dati e il software su cui si basa il business aziendale. Se correttamente pianificata ed eseguita, una cloud transformation permette alle imprese non soltanto di ottenere resilienza e performance elevate, ma di creare differenziazione e sviluppare anche nuovi modelli di business: i fenomeni fintech, insurtech e proptech sono eloquenti in tal senso.

Perché adottare il cloud per la trasformazione digitale?

Le peculiarità del cloud che hanno un impatto rilevante sulla capacità innovativa di qualsiasi azienda sono molte:

1

Scalabilità virtualmente infinita, soprattutto per quanto concerne la componente pubblica del cloud. La scalabilità dell’infrastruttura si traduce in performance applicative eccellenti a prescindere dai picchi di utilizzo, nonché in spazi (virtualmente) infiniti su cui basare le strategie di continuità del business;  
 

2

Accesso semplificato a tecnologie next-gen, come AI e Machine Learning, con cui rivoluzionare i propri processi, sviluppare software innovativo, nuovi prodotti e servizi;

3

Modernizzazione del parco applicativo per ottenere dal proprio software performance migliori, più sicurezza, resilienza e aggiornamento continuo, nonché per abbattere i costi di gestione;

4

Sicurezza e resilienza dell’infrastruttura, grazie all’adozione di tecnologie allo stato dell’arte; 
 

5

Modello di costo flessibile della componente di cloud pubblico, che adotta una logica as-a-service per tutta la sua offerta. 

Il ruolo del service provider nel cloud journey

Se escludiamo l’adozione di software SaaS, che minimizza gli oneri gestionali dell’azienda (configurazioni, integrazioni, gestione della sicurezza…), la cloud transformation è un percorso che le imprese intraprendono insieme a partner IT d’eccellenza.

I motivi che spingono le imprese ad affidarsi a un partner sono diversi, ma ricadono principalmente nell’ambito delle competenze specialistiche, dell’esperienza e della disponibilità di asset proprietari (come i data center). Fatta eccezione per le enterprise più strutturate, raramente le imprese possono contare su competenze interne e una capacità di aggiornamento tale da poter intraprendere e gestire il percorso da sole.

Nel mare magnum della cloud transformation, il service provider può dunque ricoprire diversi ruoli, singolarmente o in modo congiunto:

Può essere il partner IT che affianca l’impresa nella progettazione e nell’implementazione della soluzione cloud più adeguata;  

Può gestire l’infrastruttura (cloud) per conto dell’azienda, assumendosi responsabilità precise a livello di performance (SLA); 

Può progettare e gestire attività specifiche, come la business continuity o la cyber security, avvalendosi di risorse cloud. 

Le attività del service provider nella cloud transformation

Nel percorso che conduce al cloud, il partner IT ha per prima cosa un ruolo consulenziale. Qualsiasi progetto parte sempre da un assessment, che è essenziale per mappare i processi aziendali e per definire il percorso più opportuno di migrazione/trasformazione verso il cloud.

Di concerto con l’azienda e valutando tutte le sue peculiarità, viene progettata e implementata la soluzione che soddisfa i requisiti specifici, optando per l’impiego di un modello di cloud pubblico, privato o ibrido. Soprattutto a livello enterprise, il paradigma di maggior successo è quello ibrido, che miscela sinergicamente componenti di cloud pubblico, privato e on-premise. Ciò consente alle imprese di usufruire della scalabilità della componente pubblica e del controllo del dato di quella privata, fattore molto positivo in termini di compliance.

Come anticipato, al service provider può essere demandata la gestione dell’infrastruttura cloud. Nell’era dell’hybrid multicloud, ciò comporta notevoli sfide tecniche, cui il partner può far fronte grazie ai suoi asset (es, data center), alle competenze e all’esperienza su altri clienti. A titolo d’esempio, per la componente privata di un modello ibrido può sfruttare i propri data center (in tal caso si parla di hosted private cloud), e ha inoltre bisogno di competenze ad hoc per la corretta configurazione e gestione dei servizi di cloud pubblico di vendor diversi (multicloud). Dalla qualità della gestione, che confluisce in appositi SLA, dipendono le prestazioni dell’infrastruttura, la sua resilienza e la sicurezza.

Servizi (cloud) che migliorano la competitività dell’impresa

Il ruolo attivo del service provider nella cloud transformation si manifesta anche nell’implementazione e nella gestione di servizi specifici basati su risorse cloud.

  • Business continuity

    Il service provider può erogare servizi di disaster recovery e di backup basati su risorse di cloud pubblico, così da minimizzare i tempi di downtime (il cui costo può raggiungere i 300.000 dollari l’ora) e, possibilmente, azzerare le perdite di dati.

  • Sicurezza gestita

    Il monitoraggio dell’infrastruttura cloud si associa perfettamente a un modello gestito di cyber security, tale da prevenire minacce informatiche che aumentano di giorno in giorno.

  • Modernizzazione applicativa

    Se dotato di competenze ad hoc, il partner IT può affiancare l’azienda nella riprogettazione del software legacy sulla base di metodologie moderne di sviluppo e tecnologie avanzate (cloud native). Il tutto, al fine di renderle più performanti, resilienti, sicure e future-proof.

Con un ventaglio di soluzioni specifiche e un affiancamento costante nel percorso che conduce al cloud, i service provider diventano così un punto di riferimento per l’innovazione aziendale e hanno un impatto sempre maggiore sul presente e il futuro del business.

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Paolo Varalta
Cloud & System Architect

Amante dell'automazione, del monitoraggio e della documentazione, Paolo in Intesys Networking si occupa di gestione dei sistemi e di organizzare i vari servizi offerti dall'azienda.

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