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Le piattaforme di gestione contatti ci permettono di evolvere l’approccio alla strategia dei contenuti ragionando non solo sul singolo momento in cui l’utente interagisce con i nostri touchpoint, ma su quale evoluzione vorremmo fargli fare nel tempo, anche dopo la vendita. Questo permette alle aziende di efficientare i propri processi interni e trasformare il contenuto in un servizio strategico.

DIGITAL MARKETING 4 BUSINESS

Liste contatti, contenuti e processi: una grande opportunità

Quando parliamo di testi, video, visual il pensiero strategico fondamentale da fare oggi non si limita solo a quali obiettivi e persone vuoi raggiungere.
Oggi le tecnologie permettono di agire con un approccio diverso, che pone al centro non il singolo momento di consumo del contenuto stesso, ma tutto il percorso che vorremmo far compiere al nostro utente, dalla lead generation in poi. La lead generation, infatti, è indubbiamente uno degli obiettivi più rilevanti all’interno delle strategie marketing e molte azioni permettono di raccogliere nuove liste o di riattivarne altre datate.

Fra le azioni più diffuse ritroviamo:

  1. Fiere o eventi in presenza in cui vengono fornite liste di partecipanti
  2. Campagne ADV
  3. Mailing su DB acquisiti, ma datati con vecchie liste “dormienti”

Queste azioni sono tanto efficaci quanto controproducenti se non si decide a monte cosa far fare all’utente una volta entrato nel nostro DB: prima ancora di generare un lead, va pensato cosa ne faremo di quel contatto una volta acquisito ricordando che non sempre la consegna del contatto all’area sales è la scelta più opportuna, perché non tutti i contatti come ben sappiamo sono pronti per essere gestiti con una interazione di natura commerciale.
Anche la decisione di usare il nuovo contatto per fare attività di newsletter e-mail o recall è una opzione valida solo se siamo certi di dare un servizio o un contenuto di valore al contatto raccolto. Se così non fosse, la disiscrizione alle mailing list sarebbe dietro l’angolo.

È importante progettare un processo di conoscenza ed interazione con la nostra azienda che vorremmo il nostro utente facesse.
Questo approccio al contenuto, meno orientato al messaggio e più focalizzato su ciclo di vita dei contatti, ti permette di ottenere grandi benefici:

1

Attivi segmentazioni sui contatti generati:

la lista dei campi popolati nelle liste contatto permettono di costruire ex ante delle azioni mirate per argomenti o interessi, nonché per area geografica se la gamma di prodotti e soluzioni ha una specifica declinazione; 
2

Popoli il tuo Database di contatti spontanei:

crei percorsi naturali in cui sarà l’utente a decidere dove proseguire la navigazione secondo i suoi interessi;
3

Convergi logiche marketing, sales e R&D:

i processi abbinati ai contenuti sono progettati anche con l’area vendite così da preparare il contatto con messaggi e obiettivi comuni alle attività sales (recall, mail commerciali, incontri, qualità del contatto…);
4

Liberi risorse e ottimizzi i tempi operativi:

l’utilizzo di piattaforme di marketing automation permette di confezionare queste attività per tempo, evitando ritardi o slittamenti nella gestione del contatto che, come sappiamo, va fatto tempestivamente entro le 24/48 ore dalla sua ricezione dopo un evento;
5

Rispetti la compliance GDPR:

è importante verificare come i contatti vengono forniti dai soggetti terzi, ma indubbiamente la gestione dei contatti e delle interazioni all’interno di piattaforme GDPR compliance solleva la tua azienda da spiacevoli inadempimenti normativi.

Gli ambiti di maggiore impatto unendo l’approccio di processo ai contenuti

Quando parliamo di processi è fondamentale ragionare su quanti e quali ambiti avranno un impatto tali processi.

Nel caso dei contenuti, gli ambiti di impatto sono molteplici:

Qualità del database della tua azienda: il Lifecycle stage dei tuoi contatti. Le attività di comunicazione evolvono la maturità e la percezione dell’utente/contatto con il tuo brand e la tua offerta, il cambio di stato da semplice lead a contatto caldo e profilato comporta contenuti diversi.

KPI fra reparti aziendali: il livello di coinvolgimento. Più il contenuto parla di soluzioni tecniche, più il processo di comunicazione richiede un allineamento con le aree sales e R&D, favorendo una collaborazione cross-team.

Qualità ed efficacia del messaggio. Associare determinati messaggi alle fasi di gestione del database garantisce standard di produzione e gestione del contenuto condivisa ed arricchita anche dalle esperienze di diversi reparti.

Standardizzazione e rapidità di aggiornamento degli asset. L’utilizzo di documenti/contenuti premium da scaricare con aggiornamento periodico permette di governare l’aggiornamento della comunicazione con maggiore rapidità e con standard condivisi.

Infrastruttura e piattaforme. Quando i processi sono stati progettati, condivisi e validati, la loro implementazione sarà sviluppata con l’utilizzo di piattaforme di marketing automation.

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Ripensa al contenuto come ad un processo e non ad uno strumento

Approcciare alle strategie di contenuto pensando solo alla lead generation o a qualche comunicazione successiva riduce di molto le opportunità di convertire questa attività in un asset strategico per le tue attività aziendali, comprese quelle commerciali.

Se hai molti contatti generati da eventi, webinar o fiere, ma sono poco sfruttati e dopo una prima fase di recall vengono poco stimolati, il nostro consiglio è cambiare approccio alla tua comunicazione e partire non da ciò che vorresti raccontare, ma da quali processi vorresti attivare per aumentare le performance sul mercato, dalla lead generation alla retention.
Senza dimenticare che affrontare il contenuto come processo – e non come mera comunicazione – ti permette di incrementare i benefici all’interno degli altri team in quanto va ad agire anche sulle loro esigenze e sui loro KPI.

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Elisa Nardon

Appassionata di branding e comunicazione, Elisa sviluppa progetti di inbound marketing orientati anche alla crescita dei team aziendali coinvolti nella digitalizzazione dei processi di marketing e business.

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