La sostenibilità di impresa può essere definita come l’insieme di quelle politiche aziendali che permettono a un’impresa di perseguire una combinazione virtuosa delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, ossia economia, persone e pianeta.
L’impatto che l’azienda ha sul pianeta non è trascurabile: per questo è importante prendere consapevolezza dell’impronta ecologica generata ed eventualmente prendere misure per migliorare il nostro rapporto con l’ambiente. In questo articolo condivido con voi l’esperienza di Intesys in questo viaggio di continua crescita per essere sempre più sostenibili.
Calcolare l’impronta ecologica aziendale
Iniziamo definendo cosa intendiamo per “impronta ecologica”:
L’impronta ecologica è un indicatore utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle: misura l’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e ad assorbire i rifiuti prodotti.
Utilizzando l’impronta ecologica è possibile stimare quanti “pianeta Terra” servirebbero per sostenere l’umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita.
È possibile calcolare questo indicatore per il complesso delle attività di una azienda: il sistema più semplice è quello strettamente quantitativo che considera l’emissione di diossido di carbonio (in tonnellate) e di conseguenza la quantità di terra forestata necessaria per assorbirla.
Abbiamo utilizzato questo sistema per la valutazione dell’impronta ecologica di Intesys.
L’impegno di Intesys per ridurre le emissioni di CO2
Calcoliamo l’impronta ecologica aziendale a partire dal 2018. Da allora ad oggi, abbiamo ridotto la nostra impronta di oltre 30 tonnellate. Le nostre emissioni per l’anno 2022 erano suddivise nel seguente modo:
Ritengo che l’interesse principale di un’azienda debba rivolgersi non tanto al numero assoluto di emissioni, quanto piuttosto alla ripartizione: quali sono le voci importanti che concorrono alla sua determinazione? È su queste voci che possiamo infatti dirigere le eventuali azioni di miglioramento.
Per esempio, dal 2004 acquistiamo energia elettrica con contratti che ne garantiscono la provenienza esclusivamente da fonti rinnovabili, mentre l’utilizzo di fonti fossili avrebbe generato una impronta triplicata, e disponiamo di un impianto fotovoltaico per la produzione autonoma di energia elettrica pulita: questo ci ha permesso di portare a zero il valore dell’impatto energetico della sede.
Dopo il calcolo delle emissioni, il passo successivo sono le azioni di compensazione.
Compensare le emissioni aziendali
Compensare le emissioni di CO2 significa bilanciare la quantità di diossido di carbonio generata da una qualsiasi attività attraverso progetti di riduzione della CO2.
Con il nostro partner no profit Rete Clima, negli anni abbiamo avviato diversi progetti di compensazione:
Quali sono i prossimi passi del nostro viaggio nella sostenibilità aziendale?
Quest’anno, oltre a migliorare il nostro calcolo dell’impatto del telelavoro, in collaborazione con Green Future Project (azienda Climate Tech, B-Corp e Digital Partner Certified RINA) introdurremo anche un nuovo metodo di analisi e calcolo della nostra impronta carbonica.
Il metodo, supportato da un software di monitoraggio delle emissioni di CO2 e dei consumi energetici, segue lo standard internazionale per la misurazione e la rendicontazione dei gas a effetto serra (Protocollo GHG): questa metodologia è stata sviluppata dal World Resources Institute (WRI) e dal World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) ed è diventata uno standard nel campo del cambiamento climatico e del reporting di sostenibilità.
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