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Oggi l’abilità di un’azienda di digitalizzarsi velocemente e di sviluppare servizi utili a rispondere alle esigenze dei clienti dipende dalla capacità di raccogliere, aggregare e distribuire i dati generati dalle interazioni dei clienti con l’azienda. Per gestire la grande mole di dati e servire efficacemente gli applicativi utilizzati in ambito business è necessario superare i limiti tipici dei sistemi legacy con la creazione di un data stream che aggrega i dati e li rende immediatamente disponibili, creando valore al cliente finale.
Scopriamo in quali contesti aziendali trova applicazione la soluzione Fast Data di Mia-Platform e come iniziare a integrarla con successo partendo da un PoC.

 

Creare uno stream di dati: in che contesti aziendali si applica il paradigma Fast Data?

La tecnologia Fast Data, grazie a un layer di microservizi cloud-native containerizzati, raccoglie stream di dati in tempo reale e disaccoppia i dati tra i canali di frontiera e i sistemi core, evitando il sovraccarico di questi ultimi e favorendo la creazione di esperienze digitali avanzate.

Ma quali sono i contesti aziendali in cui può essere utile integrare Fast Data?

 

  • Dove serve: quando ci sono diversi sistemi gestionali che prevedono dei fisiologici momenti di inattività o che hanno difficoltà a scalare in funzione del business, quando i dati sono dispersi in tanti silos indipendenti e bisogna portarli all’utente in tempi rapidi attraverso i canali;
  • Dove non serve: quando non ci sono sistemi gestionali, quando l’architettura digitale non è complessa ed è basata su pochi eventi o quando i gestionali riescono a supportare il carico richiesto.

In presenza di sistemi IT complessi, creare un data stream con il paradigma Fast Data permette di aggregare tutti i dati a un livello superiore, ossia la Single Customer View, realizzando un’architettura ad eventi basata su sistemi di event streaming come Apache Kafka, che tramite API consente di mantenere aggiornati tutti i canali e gli applicativi, sia interni che esterni.

Questo si traduce in un notevole risparmio di costi:

 

  • Riducendo drasticamente le chiamate ricevute dai legacy;
  • Evitando onerosi costi per l’upgrade dei gestionali all’aumentare delle richieste.

Nei contesti aziendali in cui si presta, utilizzare le tecnologie Fast Data di Mia-Platform è una soluzione che, grazie all’astrazione delle informazioni dai legacy, comporta molti meno costi di integrazione, garantisce di scalare mantenendo i propri legacy e fornisce dati aggiornati in real time utili per le esigenze di business.

 

Fast Data: partire da un PoC per valutare i KPI

Implementare un’architettura Fast Data, in grado di gestire stream di dati in tempo reale, è un progetto complesso a causa della varietà di fonti da cui vengono generati i dati e dalla molteplicità di formati in cui vengono creati. Una mole di lavoro impegnativa da gestire.
Per questo motivo, come primo passo per approcciare Fast Data e per valutarne i benefici che ne derivano in uno specifico contesto aziendale, noi consigliamo di partire da un progetto pilota circoscritto, o Proof of Concept, in cui si inizia definendo una prima esigenza di business su cui lavorare. Per esempio, nel caso di un e-commerce, esporre all’utente l’archivio dei suoi acquisti o in un’assicurazione mostrare al cliente i dati sempre aggiornati sul suo contratto e il riepilogo delle sue polizze assicurative. Dopo aver definito l’ambito, gli obiettivi e i KPI del PoC nella fase di kick off, il progetto viene strutturato in altre cinque fasi:

 

  1. Definizione del design dell’API e della Single View;
  2. Mappatura e configurazione delle sorgenti dati;
  3. Definizione degli aspetti di Infrastruttura, Networking e Security;
  4. Aggregazione dei dati in Single View;
  5. Esposizione della Single View via API/Evento.

Integrare Fast Data partendo da un Proof of Concept consente all’azienda di testare l’efficacia della soluzione nel proprio contesto aziendale, permettendo di:

 

  • Valutare le performance degli strumenti attuali, ad esempio un Enterprise Service Bus o un API Gateway, rispetto a Fast Data, confrontando i KPI delle due soluzioni, come il numero di richieste al secondo che i sistemi riescono a gestire;
  • Evitare di coinvolgere i sistemi legacy con un numero di richieste che faticherebbero a sostenere se non con un aumento di costi per gli upgrade necessari a farli scalare.

 

Da un Proof of Concept a un progetto completo

Un Proof of Concept di successo può poi essere esteso fino alla realizzazione di un progetto completo, che coinvolge cioè tutti i sistemi legacy e tutti i canali di frontiera.
Come? Seguendo lo stesso processo ma operando con più velocità dal momento che non occorrono altre configurazioni a livello di infrastruttura. Servirà definire le molteplici esigenze di business e le diverse Single Customer View per aggregare i dati che andranno a servire i canali e le esigenze di business.
Inoltre, il passaggio da un PoC a un progetto completo prevede anche di estendere il processo di lettura dei dati (dai legacy ai canali di frontiera) alla scrittura dei dati dall’esterno verso i legacy, grazie alla possibilità di gestire i comandi che vanno ad agire sui sistemi legacy. Ad esempio, la modifica di un dato di una pratica su AS400 può essere gestita come un evento in Fast Data compatibilmente con il carico e la disponibilità del sistema legacy.

 

 

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Tommaso Moroni
Senior Software Developer

Appassionato di sviluppo software dal 2006, Tommaso, dopo Java EE e Liferay Portal Server, si è specializzato in Intesys sugli strumenti per la governance delle architetture IT, in particolare sul monitoring delle applicazioni.

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